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Salve amici di HONOR!
Oggi vorrei parlavi di alcuni elementi chimici presenti nei nostri smartphone.
Questa è la tavola periodica dell'abbondanza, ideata dal chimico italiano Nicola Armaroli (creata in occasione del 150esimo anniversario della tavola periodica) che mostra gli elementi con una disponibilità limitata e quelli che sono presenti negli smartphone, tra questi:
Lantanio (utilizzato per il display e per le lenti);
Silicio (utilizzato per il microprocessore);
Nichel (utilizzato per gli speaker audio);
Litio (utilizzato per la batteria);
L'alluminio (utilizzato come materiale).
Ci sono alcuni elementi chimici importanti che sono però a rischio:
Il primo è il Litio un metallo solido molto leggero e perfetto per l'uso negli smartphone.
I produttori principali sono: Argentina, Cile e Australia.
Un luogo che presenta una grande quantità di Litio (il 17% di quello nel mondo) è Salar de uyuni:
si trova in Bolivia e purtroppo a causa dell'estrazione del Litio questo splendido posto potrebbe dannegiarsi.
Il Litio è destinato ad essere molto utilizzato non solo per gli smartphone ma anche per le macchine elettriche e quindi il rischio che nel prossimo secolo possa finire c'è, ma alcuni stanno cercando un'idea per riciclarlo tra cui Elon Musk.
Un altro è il Cobalto, utilizzato per la batteria, esso ha un grosso problema: la produzione.
Viene per lo più prodotto(80%) nella Repubblica democratica del Congo in miniere piccolissime e in condizioni pietose.
E' molto a rischio, già nel 2025 potrebbe avere problemi di disponibilità.
I maggiori prodotturi sono: Cina, Corea del Sud e Giappone.
Fino a 30 anni fa era praticamente inutile, una volta scoperto, la domanda salì moltissimo.
Ha un grosso problema, per prenderlo serve prima estrarre lo zinco dalle miniere, se per caso i produttori dovessero stoppare l'estrazione dello zinco, rimaremmo senza Indio, tanti ricercatori stanno cercando un'alternativa ma non è stata ancora trovata.
Questi sono solo alcuni degli elementi a rischio disponibilità nei prossimi anni, secondo voi come verrano prodotti gli smartphone in futuro?
Fonti: Zanichelli, Nicola Armaroli
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Questa è la tavola periodica dell'abbondanza, ideata dal chimico italiano Nicola Armaroli (creata in occasione del 150esimo anniversario della tavola periodica) che mostra gli elementi con una disponibilità limitata e quelli che sono presenti negli smartphone, tra questi:
Lantanio (utilizzato per il display e per le lenti);
Silicio (utilizzato per il microprocessore);
Nichel (utilizzato per gli speaker audio);
Litio (utilizzato per la batteria);
L'alluminio (utilizzato come materiale).
Ci sono alcuni elementi chimici importanti che sono però a rischio:
Il primo è il Litio un metallo solido molto leggero e perfetto per l'uso negli smartphone.
I produttori principali sono: Argentina, Cile e Australia.
Un luogo che presenta una grande quantità di Litio (il 17% di quello nel mondo) è Salar de uyuni:
si trova in Bolivia e purtroppo a causa dell'estrazione del Litio questo splendido posto potrebbe dannegiarsi.
Il Litio è destinato ad essere molto utilizzato non solo per gli smartphone ma anche per le macchine elettriche e quindi il rischio che nel prossimo secolo possa finire c'è, ma alcuni stanno cercando un'idea per riciclarlo tra cui Elon Musk.
Un altro è il Cobalto, utilizzato per la batteria, esso ha un grosso problema: la produzione.
Viene per lo più prodotto(80%) nella Repubblica democratica del Congo in miniere piccolissime e in condizioni pietose.
E' molto a rischio, già nel 2025 potrebbe avere problemi di disponibilità.
I maggiori prodotturi sono: Cina, Corea del Sud e Giappone.
Fino a 30 anni fa era praticamente inutile, una volta scoperto, la domanda salì moltissimo.
Ha un grosso problema, per prenderlo serve prima estrarre lo zinco dalle miniere, se per caso i produttori dovessero stoppare l'estrazione dello zinco, rimaremmo senza Indio, tanti ricercatori stanno cercando un'alternativa ma non è stata ancora trovata.
Questi sono solo alcuni degli elementi a rischio disponibilità nei prossimi anni, secondo voi come verrano prodotti gli smartphone in futuro?
Fonti: Zanichelli, Nicola Armaroli